Sempre più persone in Italia scelgono la cremazione come metodo di sepoltura dei propri cari anziché la classica nel terreno. Questo per svariati motivi personali, i quali spaziano dalle credenze, ai motivi economici. Vediamo brevemente quali sono le origini di tale pratica e se questa viene oggi approvata dalla Chiesa Cattolica che per lungo tempo ha osteggiato questa azione.
Questa pratica, oggi largamente diffusa in tutto il mondo e in ascesa anche in Italia, per chi non lo sapesse, ha origini antichissime: le prime testimonianze di cremazione risalgono a 17.000 anni fa in Australia.
Un tempo, gli antichi popoli usavano bruciare i corpi dei defunti e spargerne le ceneri nell’aria o in acqua, elementi che, avrebbero “trasportato” l’anima del defunto.
In epoca moderna invece, risale al 1822 la tecnica crematoria che venne inventata da uno scienziato italiano, il professor Brunetti.
La cremazione poi è approvata anche dalla Chiesa Cattolica, ma secondo il Vaticano va preferita comunque la sepoltura. Nel caso ove questa non fosse possibili per ragioni di svariato tipo, ma non per ragioni religiose che vadano contro la dottrina cristiana, viene dato il via libera per procedere alla cremazione a patto che le ceneri vengano poi conservate in un luogo sacro (cimitero, chiesa) e non in casa.
Ma qual è il tipo di servizio di cremazioni scelto dagli italiani? Come vengono poi conservate le ceneri? In questo breve articolo verrà approfondito il tema della cremazione in un funerale.
Come avviene la cremazione in un funerale
Innanzitutto parliamo di costi: la cremazione è più economica rispetto la sepoltura, poiché per legge questa non può superare i 500 euro. Questa è forse la ragione principale per la quale dal 2019 vi sono state 200.000 salme in più che hanno subito tale processo.
Per questo sempre più agenzie si occupano di un servizio di cremazione completo, offrendo consigli e un grado di personalizzazione elevato.
La cremazione è l’ultimo step di un funerale quando questa viene scelta dai parenti. Questa pertanto è un’azione ultima che viene fatta alla fine del rito funebre.
Le fasi del processo crematorio
Durante un funerale con cremazione, viene condotta la cerimonia del tributo. Si tratta di un saluto nella sala crematoria, prima che la bara venga introdotta nel forno crematorio. Si tratta di un momento di raccoglimento che dura dai 30 ai 45 minuti e vi può essere presente un religioso se lo si richiede. Dopo questa cerimonia, i presenti sono però invitati ad uscire durante la cremazione vera e propria.
I forni crematori raggiungono una temperatura di 850 gradi, riducendo la salma solo alle ossa che verranno poi trasformate in cenere dagli addetti e riposte in un’urna la quale potrà essere conservata nel cimitero stesso, oppure rilasciata ai parenti tramite le agenzie di pompe funebri oppure direttamente a coloro che si recheranno a ritirarle.
L’urna presenta il nome, il cognome del defunto e la sua data di nascita e di morte e potrà essere di materiali differenti a seconda della destinazione scelta dai parenti, poiché come dicevamo, è possibile seppellire le urne presso i cimiteri o conservarle presso la propria abitazione.
Se si sceglie la conservazione delle ceneri a casa, è necessario però presentare un’istanza al Comune.